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IL FIUME DEL RICORDOA cura della Classe 4AI ITI Guglielmo Marconi (VR)
Ricordando le foibe, le famiglie, le speranze, l’esodo.
Parlare di foibe in Italia non è facile né lo è mai stato.
Nessun argomento storico del XX secolo è stato tanto controverso e tanto dibattuto: ogni anno, durante le celebrazioni del Giorno del Ricordo, la commemorazione dell’esodo istriano, giuliano, dalmata e la memoria delle vittime delle foibe divengono oggetto di contesa politica, se non di scontro tra le parti.
Per questo motivo abbiamo riflettuto, non a lungo in verità, sull’opportunità di accogliere questa occasione di approfondimento storico che ci viene data dalla Regione Veneto sugli eventi che hanno tragicamente coinvolto, tra il 1943 e il 1947 , gli Italiani che abitavano nelle regioni dell’Istria, della Venezia Giulia e della Dalmazia e che sono culminati nel drammatico esodo iniziato il 10 febbraio 1947.
Siamo partiti dal presupposto che la Storia, pur con il suo enorme carico di dolore, deve rispondere ad un’esigenza di chiarezza. Fare chiarezza attraverso lo studio e la conoscenza dei fatti implicati ci è sembrato, quindi, l’atteggiamento più corretto per affrontare questa riflessione che non ha la pretesa di essere una ricerca storica rigorosa, ma l’approccio didattico e umano di una classe quarta di istituto tecnico nei confronti di un argomento di cui sapevamo poco e al quale abbiamo cercato di conferire vita e dignità al di là di ogni condizionamento politico e di possibili faziosità.
Ci sono tre aspetti rilevanti nel nostro lavoro:
- quello geo-politico, ovvero la consapevolezza che questi eventi recano le tracce tormentate che spesso hanno segnato le terre di confine nel corso della storia; si tratta di regioni in cui etnie e convivenze si intersecano e si sovrappongono; a tale scopo abbiamo raccolto alcune carte geografiche della zona nelle varie epoche in modo da poter osservare i mutamenti politici e territoriali succedutisi;
- quello storico, ossia l’inserimento dei fatti accaduti dentro il lacerante ventennio fascista, a cui hanno fatto seguito la Seconda Guerra Mondiale e la stesura dei trattati di pace, particolarmente complessi per la zona istriana, giuliana e dalmata. Abbiamo evidenziato il clima culturale e la mentalità del periodo, gli avvenimenti più traumatici e significativi, tra cui non possono non essere menzionate le foibe o la strage di Vergarolla;
- quello umano, cioè la certezza che in questi assetti geo-politici, storici e culturali sono trascorse le vite di centinaia, migliaia, di persone e di famiglie con i loro riferimenti e sentimenti. Abbiamo volutamente evitato di parlare di numeri, trascurando le cifre incerte degli infoibati e quelle più definite dei profughi per dare spazio a immagini di volti, di oggetti e di testimonianze di un dramma che è stato individuale e collettivo nel contempo.
Che cosa è rimasto del mondo dei protagonisti, spazzato via dal vento della Storia?
Piccoli frammenti, ricordi, che noi abbiamo cercato di ricomporre in queste minuscole gocce di memoria che fluiscono nel grande mare dell’esistenza umana.
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Last updated on May 9, 2018
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Museo interattivo Esodo Giuliano-Dalmata
1.1 by Anvix Studios
May 9, 2018